Il digiuno di Daniele
Il profeta Daniele è stato un uomo grandemente amato da Dio, che ha ricevuto profonde rivelazioni della parola di Dio. Cosa contraddistingueva la vita di Daniele? Cosa lo rendeva così coraggioso da affrontare le bocche di leoni affamati e non temere l'ira dei re Babilonesi, così potenti al suo tempo?
Daniele è un esempio di umiltà e di continua ricerca del Signore attraverso la preghiera, la Parola di Dio e il digiuno. Più volte nel libro di Daniele leggiamo che Daniele scelse il digiuno come stile di vita per poter umiliarsi dinanzi al suo Dio. In particolare il digiuno che Daniele praticava, per un periodo di 10 e di 21 giorni, non consisteva in un'astinenza totale dal cibo, ma piuttosto in una privazione da quei cibi che erano serviti alla mensa dei Babilonesi, pietanze che Daniele scelse di non mangiare per poter offrire a Dio un tempo speciale di consacrazione anche attraverso la sottomissione del suo corpo al Signore.
Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato». Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni; terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re.
il primo digiuno che è registrato nella Bibbia riguardo a Daniele, prevedeva solo vegetali, legumi e acqua da bere. Un cibo povero ma estremamente sano che permise a Daniele e i suoi amici di conservare uno spirito ben saldo nel Signore e un aspetto migliore rispetto a tutti i loro coetanei. Daniele fu scelto dal Re Babilonese assieme ai suoi tre amici ebrei come lui, per un compito elevato, amministrare le province del suo Regno. Cosa ci insegna questo digiuno? stiamo affrontando delle sfide che ci sembrano difficili? dobbiamo superare un esame, un colloquio, una promozione e ci tuffiamo nel cibo per scaricare le nostre ansie e preoccupazioni? Daniele e i suoi amici scelsero di non banchettare, mangiare cibi elaborati o bere bevande inebrianti alla mensa del Re. Scelsero di seguire il consiglio del loro Dio, delle loro madri ebree, scelsero di mangiare sano e bere acqua fresca e alla fine superarono in maniera eccezionale le prove e i test che il Re propose loro.
2 In quel tempo, io Daniele feci cordoglio per tre settimane intere. 3 Non mangiai cibo prelibato, non entrarono nella mia bocca né carne né vino e non mi unsi affatto, finché non furono passate tre intere settimane. 4 Il ventiquattresimo giorno del primo mese, mentre ero sulla sponda del gran fiume, che è il Tigri, 5 alzai gli occhi e guardai, ed ecco un uomo vestito di lino, con ai lombi, una cintura d'oro di Ufaz.
nel secondo digiuno di cui si parla nel libro del profeta, il tempo è più lungo, 21 giorni. Si parla di cordoglio associato al digiuno e alla pratica di ungersi, propria del suo tempo. Il cordoglio è un sentimento di profondo dolore, il lutto del cuore, per quel tempo così difficile che il profeta si trovava a vivere. Un tempo che lo spinse a cercare Dio con tutto il suo cuore, senza pensare al cibo prelibato e al corpo unto e profumato. Dio ricompensò la fede di Daniele e lì sulla sponda di un fiume si mostrò in tutto il suo splendore agli occhi del profeta. Cosa ci insegna il digiuno e il cordoglio del profeta? Siamo in tempi difficili, in momenti in cui non comprendiamo ciò che ci sta succedendo attorno? il profeta scelse il digiuno e le sue rivelazioni profetiche sono state straordinarie, ha ricevuto dal Signore parole specifiche per il suo tempo e per tempi molto lontani dal suo. Il digiuno è stato insegnato e praticato dal nostro Rabbi e Signore, Yeshua, come la preghiera anche il digiuno è parte dell'arsenale che Dio ci ha donato per conquistare territori spirituali e per sondare le profondità dell'amore che Dio ha per noi, le meravigliose rivelazioni che Egli desidera condividere con i suoi figli.