Il seme della speranza
C'era una volta un contadino che ogni mattina percorreva una lunga strada portando con sé un sacco pieno di semi che custodiva con tanto amore.
Lungo la strada incontrava tante persone e lui amava salutare tutti, alcune fingevano di non vederlo e continuavano il loro cammino, altre lo guardavano stranite e scuotendo il capo continuavano il loro cammino. Qualcuna ricambiava il saluto ma era troppo indaffarata per fermarsi a chiacchierare, qualche altra era troppo concentrata sul suo dolore da non sollevare mai il capo e ricambiare un sorriso.
Ma il contadino non si scoraggiava e continuava il suo cammino finchè incontra un piccolo bambino che al suo saluto è pronto a ricambiare e a regalargli un grosso sorriso. Quel bimbo è davvero incuriosito dal sacchetto che il contadino porta con se e inizia a tempestarlo di domande su cosa ci fosse in quel sacchetto.
Il contadino felice del suo interesse inizia a raccontargli che nel sacchetto c'erano dei semi molto speciali che potevano essere seminati in ogni stagione, non temevano il freddo, l'arsura del sole o il gelo della notte più buia, perché avrebbero resistito ad ogni tempesta portando un frutto ricco di ogni bene.
Questi semi però non potevi comprarli al mercato, avevano un enorme valore ma non avevano un prezzo in denaro. Ciò che li rendeva ancora più speciali è il fatto che questi semi riconoscevano il terreno e il cuore di chi li avrebbe coltivati. Se il terreno fosse stato pieno di spine e coltivato da un cuore troppo preoccupato, il seme sarebbe soffocato; se il terreno fosse stato pieno di rocce e coltivato da un cuore troppo indurito dalla vita, il seme sarebbe seccato; se il terreno fosse stato solo uno strato in superficie e coltivato da un cuore superficiale, il seme rimasto allo scoperto sarebbe stato mangiato.
Solo un terreno profondo avrebbe potuto accogliere questo seme e solo un cuore grato, paziente e desideroso di essere sanato avrebbe visto il frutto abbondante che il seme avrebbe portato. Il vecchio contadino aprì il sacchetto e donò un seme al piccolo bambino, abbine cura, gli disse, non importa ciò che può scatenarsi al di fuori del terreno dove deciderai di piantarlo, ma è necessario che hai sempre cura del luogo interno dove metterai il tuo seme.
A quel punto il bambino con gioia prese un fazzoletto che portava sempre con se, avvolse il piccolo seme e lo pose sul suo cuore e disse è proprio qui che lascerò germogliare questo seme che avrò cura di coltivare con amore e pazienza. I due si salutarono e il contadino gioioso continuò il suo cammino.