SANSONE E LA SUA FORZA

Sansone, piccolo sole, già nel nome che la madre gli dà leggiamo il suo destino, essere noto al mondo per la sua straordinaria forza proprio come il sole quando è al massimo del suo splendore. 

Una forza rappresentata simbolicamente dai suoi folti capelli, segno della sua consacrazione come nazireo ovvero un prescelto da Dio sul cui capo non sarebbe mai dovuto passare un rasoio.

Sansone è considerato come il giudice d'Israele che per primo cominciò a liberare il popolo dai filistei acerrimi nemici d'Israele che saranno sconfitti del tutto dal re Davide. 

Spesso nella sua storia leggiamo le sue azioni straordinarie legate però ad una profonda debolezza caratteriale, la sua indipendenza, il tacere le sue azioni ai genitori, il suo lasciarsi sedurre da donne che non lo amavano. 

Nel suo ruolo di giudice e alla luce  della sua consacrazione  le sue decisioni avevano ovviamente un peso differente dagli altri. Sansone è fatto prigioniero dai filistei, viene accecato e costretto a girare una macina da mulino nelle prigioni di Gaza una delle città filistee più importanti del tempo. 

Sansone è stato privato della visione e questo è ciò che gli provoca più dolore, è stato umiliato e costretto a fare uno di quei lavori che era destinato alle donne, ma nella sua umiliazione pur senza visione, lontano dalla sua posizione di giudice, ritorna la sua consacrazione e con essa la sua incredibile forza. 

Nel tempio di Dagon il dio dei filistei Sansone userà per l'ultima volta la sua incredibile forza. Appoggiandosi alle colonne del tempio dove si erano riuniti più di tremila filistei per deriderlo e osannare la vittoria del loro dio, Sansone fa crollare tutto l'edificio su sè stesso uccidendo più nemici di quanti ne avesse mai uccisi da vivo. 

Anche Sansone morì ma il suo grido all' Eterno che lo soccorse e gli venne in aiuto nel momento più disperato della sua esistenza risuona per sempre e ci fa sperare che seppur abbattuti e in difficoltà come per Sansone così per noi, Dio è lo stesso ieri oggi e in Eterno, il suo sostegno non ci mancherà.